Questo spazio mi sostiene, mi auita ad essere più me stesso

"Presenza ed assenza in contemporanea". Queste sono le parole che per l’architetto Lukas Mayr descrivono questo progetto. Anche per me le due caratteristiche descrivono molto bene l’idea e l’espressione del nostro oggetto. Nessuno si accorgeva neanche della vecchia capanna, che stava proprio lì da anni prima di essere trasformata nel atelier per "la cucina di haidacher". Avevamo la visione di un posto per illustrare e discutere il nostro tema principale dello spazio. Volevamo che parlasse per e di noi stessi.

Abbiamo tolto delle parti esterne con molta cura, stimando l’oggetto evitando appositamente di cambiare l’estetica esterna. Il nostro obiettivo era l’adattamento dei nuovi elementi a quelli già esistenti, un’integrazione elegante ed assolutamente discreta. All’ interno ci si apre un nuovo spazio, un nuovo mondo, un palco dematerializzato dedicato pienamente al tema della cucina.

Amo i marcati coni di luce che si delineano sul nero delle pareti e tagliano lo spazio. Gli alberi intorno ed i loro rami col cambio di luce ed ombra creano atmosfere speciali ed uniche. Mi piace la calma derivante dal bosco. Lo spazio mi aiuta ad esprimermi, mi sostiene, mi capisce, perché è uno spazio pensato e costruito solo per me. Mi aiuta ad essere più me stesso.

Questo spazio – per me – é poesia reale.
(Jochen Haidacher)

  • Committente: Haidacher
  • Architettura: Lukas Mayr Architekt
  • Luogo: Rio Liccio (Alto Adige)
  • Foto: Marion Lafogler, Mads Mogensen, Katharina Bohm, Oliver Jaist

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